5:. Progetti Correlati per lo Sviluppo di Montegallo

Come accennato velocemente nel paragrafo precedente, la lavanda di Montegallo dei Monti Sibillini ha la possibilità di essere lavorata e trasformata per l’ottenimento di svariati prodotti sia ad uso estetico che alimentare.

Tranne per la vendita in piante o in sacchetti, è richiesto di essere in possesso di un diploma di Erborista per poter effettuare i processi di fabbricazione che ne consentono la vendita autorizzata con etichettatura. Questo genere di professione, nell’arco di qualche anno, potrebbe essere necessaria qualora si volesse compiere un nuovo step per il progetto e rappresentare un’opportunità per far nascere nuovi posti di lavoro a Montegallo, anche per i giovani, attraverso la creazione di un Laboratorio Officinale.

L’ubicazione dello stesso potrebbe essere individuata nell’attuale area dell’EX Pub (immobile di proprietà del comune) ormai ridotto in stato di completo abbandono e quindi un’ottima opportunità per essere riqualificato a favore dell’avviamento di una nuova attività produttiva. L’insediamento potrebbe essere abbastanza semplice poiché i laboratori, a seconda del prodotto trattato, non hanno grosse esigenze sia in termini di spazi che di caratteristiche. Già per un primo step per la fabbricazione di olii essenziali, acqua profumata, saponi, candele e cuscini, l’attrezzatura che necessita è alquanto basilare e difficilmente può superare il costo di 10.000,00 euro.

Come abbiamo descritto, la lavanda è un fiore che conclude la sua maturazione durante il periodo di luglio e tutte queste attività di trasformazione, tranne per gli olii essenziali che il prodotto lo si deve lavorare “fresco”, il resto delle manipolazioni può essere effettuata anche in un secondo momento, come ad esempio durante il periodo autunnale ed invernale.

Questo piccolo insediamento produttivo, oltre a rafforzare ulteriormente il nome di Montegallo ed essere un’ulteriore fiore all’occhiello, permetterebbe finalmente di poter immettere sul mercato una linea di prodotti autentici locali al 100% “Made in Montegallo” e senza dubbio stimolerebbe la nascita di nuove piantagioni che insieme potranno avere la possibilità di “alimentare” con la materia prima il laboratorio.

Ricordiamo infine che se si dovesse creare l’opportunità del Laboratorio, lo stesso avrebbe la possibilità di poter lavorare e trasformare anche altre piante officinali al di fuori della lavanda, come ad esempio il pino, la ginestra, la camomilla, ecc… che adottano i medesimi metodi e le medesime attrezzature.

Viceversa, se questa evoluzione non dovesse esserci, l’opportunità di trasformare i fiori in prodotti, può essere demandato esternamente tramite apposite aziende che si occupano di questo e che effettuano tutti i processi, fino all’etichettatura, per conto terzi come ad esempio il Laboratorio di Frontiera ubicato ad Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.

In conclusione, come avrete potuto notare nella nostra descrizione, la lavanda può rappresentare un ottimo punto di partenza o meglio dire di “ripartenza” ove i benefici per la comunità, per il turismo e per il nostro paesaggio sono innumerevoli ed indiscutibili fino a permetterci un domani anche il lusso di poter appellare il nostro comune Montegallo – Il borgo della lavanda”.