La crescente attenzione verso il naturale e il biologico ha portato a una riscoperta di prodotti a base di lavanda, spesso proposti come “essenza” o “olio essenziale”. Tuttavia, tra questi termini non esiste un sinonimo perfetto, perché “essenza di lavanda” e “olio essenziale di lavanda” possono avere significati e caratteristiche differenti. La lavanda è una pianta straordinaria e universale, apprezzata in tutto il mondo per il suo inconfondibile profumo e per le molteplici proprietà benefiche e comprendere queste differenze è fondamentale per un acquisto consapevole e per sfruttare al meglio i suoi benefici.
Che cosa si intende per “essenza di lavanda”
La parola “essenza” può creare una certa confusione, perché viene talvolta utilizzata come sinonimo di “olio essenziale” ma può anche indicare prodotti derivati che non hanno origine esclusivamente dalla distillazione a vapore o dalla spremitura di una specifica parte della pianta. Nel mondo della profumeria, “essenza” può indicare un profumo sintetico che imita l’aroma di un fiore o di un frutto, senza che vi sia necessariamente alcuna componente naturale. Altre volte, la denominazione “essenza” indica un olio essenziale “tagliato” con basi alcoliche, oli minerali o altre componenti che ne modificano le caratteristiche. In questi casi, il prodotto può risultare profumato, ma non ha le stesse proprietà di un olio essenziale puro.
Composizione e proprietà dell’olio essenziale di lavanda
L’olio essenziale di lavanda si distingue per la ricchezza di composti naturali come il linalolo e l’acetato di linalile, responsabili del suo caratteristico profumo e delle proprietà calmanti, antinfiammatorie, antisettiche e rilassanti. Questi composti si formano nella pianta durante la crescita e vengono liberati quando il fiore viene riscaldato o distillato. Se invece ci troviamo di fronte a un’essenza di lavanda di natura sintetica o mista, la sua composizione potrebbe non rispecchiare quella dell’olio essenziale puro, risultando quindi meno efficace dal punto di vista terapeutico o aromaterapico.
Metodi di estrazione
L’olio essenziale di lavanda è quasi sempre ottenuto tramite distillazione in corrente di vapore dei fiori freschi appena raccolti. Questo metodo di estrazione è uno dei più antichi e garantisce un prodotto con una concentrazione massima di principi attivi. Il vapore acqueo attraversa i fiori, catturandone gli oli volatili, e successivamente si raffredda in un apposito condensatore. Si separano due fasi: quella acquosa, detta idrolato di lavanda, e quella oleosa, cioè l’olio essenziale che galleggia in superficie. Diversamente, un’essenza di lavanda può derivare da lavorazioni diverse, con aggiunta di altre sostanze aromatiche o solventi che ne modificano la composizione e il potenziale terapeutico.
Usi e benefici dell’olio essenziale di lavanda
L’olio essenziale di lavanda trova numerose applicazioni grazie alle sue virtù lenitive, cicatrizzanti e rilassanti. Può essere diluito in un olio vegetale (mandorle dolci, jojoba, cocco) per essere massaggiato sulla pelle, utile in caso di arrossamenti o piccole irritazioni. È spesso impiegato nel diffusore per profumare gli ambienti, favorire il relax e migliorare la qualità del sonno. Qualche goccia sul cuscino o in un sacchetto di stoffa permette di tenere lontane le tarme e di mantenere un profumo fresco e piacevole. Nel caso di un’essenza di lavanda, l’uso si limita principalmente alla profumazione di candele, pot-pourri o ambienti, senza apportare gli stessi benefici diretti dell’olio essenziale.
Come riconoscere un prodotto di qualità
Per distinguere un prodotto puramente commerciale, di derivazione sintetica, da un olio essenziale di alta qualità è importante leggere le etichette e verificare la lista degli ingredienti. Un olio essenziale puro deve riportare la denominazione botanica della pianta, la parte distillata (i fiori, nel caso della lavanda), il metodo di estrazione (distillazione in corrente di vapore) e la provenienza. Il prezzo è spesso un altro indicatore: un olio essenziale di lavanda puro è generalmente più costoso di un’essenza, poiché la distillazione richiede ingenti quantità di materiale vegetale e molte ore di lavoro.
La differenza sostanziale tra essenza di lavanda e olio essenziale di lavanda sta nell’origine, nella composizione chimica e nel metodo di produzione. Un’essenza di lavanda può talvolta riferirsi a un prodotto sintetico o miscelato con altri componenti, il cui impiego può essere limitato alla profumazione degli ambienti o di oggetti decorativi. L’olio essenziale di lavanda, invece, è un distillato naturale e concentrato, ricco di principi attivi che offrono numerosi benefici per la salute e il benessere.
Chi desidera sfruttare a pieno il potere lenitivo della lavanda dovrebbe orientarsi verso l’olio essenziale puro, assicurandosi che sia ottenuto con metodi di estrazione tradizionali. Con queste conoscenze, è possibile fare una scelta consapevole e godere del vero valore terapeutico della lavanda, pianta simbolo di tranquillità e cura della persona.